24 gennaio 2021 terza giornata internazionale dell’educazione

Il 2021 è l’anno in cui si celebra la terza Giornata Internazionale dell’educazione.

La pandemia di Covid-19 ha provocato la più grande interruzione dei sistemi educativi di tutto il mondo che la storia ricordi.

Al culmine delle misure del lockdown, secondo l’UNICEF, un miliardo e mezzo di alunni e studenti sono dovuti rimanere a casa senza la possibilità di andare a scuola. La chiusura delle scuole e di altri centri educativi ha interessato oltre il 90% degli studenti in tutto il mondo, arrivando a sfiorare il 99% nei paesi a reddito medio-basso.

La crisi economica sta aggravando le disparità educative preesistenti, riducendo le opportunità di accesso all’istruzione per molti bambini, bambine e adolescenti già vulnerabili.

L’UNESCO stima che 23.8 milioni di bambini e giovani rischiano di non poter ricominciare a studiare a causa delle ripercussioni economiche dovute alla pandemia. A questo si aggiunge la mancata fornitura dei servizi essenziali come l’accesso a cibi nutrienti che venivano distribuiti come pasto nelle scuole e l’impossibilità di alcuni genitori di recarsi al lavoro per badare ai figli. Ciò ha impoverito ancora di più le famiglie più bisognose, rendendo di fatto impossibile il proseguimento negli studi dei minori.

Chi soffre maggiormente la crisi economica e sociale generata dalla pandemia sono i bambini in età prescolare i quali non vedono attivato alcun tipo di corso alternativo o di socializzazione, come invece succede per gli studenti delle scuole superiori o universitari. Allo stesso modo, però, la possibilità di accedere all’istruzione alternativa, promossa in alcuni paesi attraverso una didattica digitale integrata e con mezzi di comunicazione come la televisione e la radio, non è di facile accesso per le famiglie più vulnerabili.  L’impossibilità di portare avanti un processo educativo strutturato di fatto sta acutizzando sempre di più le divisioni tra i paesi più ricchi e i paesi più poveri.

La chiusura delle scuole e dei centri d’istruzione ha colpito 370 milioni di bambini, impedendo loro l’accesso ai servizi nutrizionali, di prevenzione e protezione sociale che in esse venivano offerti. I minori, le donne e le ragazze sono ora molto più esposti ad abusi, violenze e matrimoni precoci e forzati.

In un quadro generale cosi drammatico che riporta indietro di molti anni tutti gli sforzi sostenuti da tutti i paesi per la promozione e l’educazione, i salesiani continuano ad investire risorse umane ed economiche per la formazione e l’istruzione di bambini, bambine, ragazzi e ragazze nei paesi più svantaggiati.

L’educazione è alla base del sistema preventivo di DON BOSCO e dei suoi figli i quali hanno sempre ritenuto l’istruzione il punto cardine della vita dei giovani, l’unico diritto in grado di offrire loro l’opportunità di crescere in modo consapevole, onesto e libero

La Fondazione DON BOSCO NEL MONDO sostiene i salesiani nel loro costante impegno a favore dei giovani, aiutaci anche tu con una donazione per le Opere DON BOSCO ci aiuterai a ricostruire il futuro per molti ragazzi